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Trasformare un antico edificio rurale in una residenza di pregio

Giovani coppie in cerca della prima casa, nuclei mono famigliari, single o anche pendolari e trasfertisti che per lavoro viaggiano molto, la demografia italiana sta cambiando e con essa anche le esigenze abitative. L’edilizia deve inevitabilmente tener conto di queste nuove necessità e modellarsi su di esse, concentrandosi sulla progettazione di complessi multi residenziali e sulla riqualificazione di quelli esistenti che uniscano spazi pubblici e privati creando soluzioni abitative agili e pratiche senza perdere però di vista caratteristiche costruttive importanti come il comfort, la gestione intelligente dello spazio, la compatibilità con l’ambiente esterno. La realizzazione del complesso residenziale Casa Ostiana, in provincia di Roma, è un ottimo esempio di come poter recuperare il costruito esistente per adattarlo ai nuovi trend abitativi senza perdere il legame con il territorio e curando l’estetica della costruzione.

IL CONTESTO E L’EDIFICIO ESISTENTE

BigMat Edil Palmieri di Segni (RM) e lo Studio Ipotesi “U” sono stati i protagonisti della ristrutturazione di un edificio rurale del 1985 da cui sono stati ricavati 8 unità abitative semiarredate da affittare. L’edificio sorge a Colleferro (RM) in una zona immersa nella quiete ma a pochi chilometri dal centro urbano e dai principali servizi, sulla via Consolare Latina e a 50 chilometri dalla Capitale, luogo ricco di storicità e insediamento antico risalente all’età del bronzo.

L’INTERVENTO

La volontà dei committenti del progetto è stata chiara fin da subito: recuperare, ristrutturare e riusare un vecchio edificio rurale per realizzare mini appartamenti da affittare ai trasfertisti delle fabbriche vicine e a giovani coppie. In un momento in cui l’urbanistica esorta a non cementificare ma invita a riutilizzare l’esistente, i committenti hanno accolto e messo in pratica tale esortazione.

Il complesso di appartamenti è visibile dalla strada consolare, vicino a un vecchio casale antico di epoca latina. La struttura esterna è dinamica e molto particolare, caratterizzata visivamente dal rivestimento in mattoni facciavista e da un portico di 120 mq con travi di legno lamellare curvo. Situato in una zona panoramica, l’edificio non aveva spazi privati all’aperto come terrazzi e portici, ed è stata quindi inserita un’appendice al complesso esistente realizzata con travi di legno lamellare: un’architettura contemporanea e completamente aperta sul panorama che ha creato dei soggiorni all’aperto per ciascun mini appartamento.

Grande professionalità e maestria artigianale nella messa in opera della facciata come sottolinea l’architetto Roberto Felici dello Studio Ipotesi “U”: «In cantiere ha operato un gruppo di lavoro straordinario, il risultato ottenuto è eccellente soprattutto grazie ai professionisti che hanno contribuito con grande dedizione».

La volontà dei committenti del progetto è stata chiara fin da subito: recuperare, ristrutturare e riusare un vecchio edificio rurale per realizzare mini appartamenti da affittare ai trasfertisti delle fabbriche vicine e a giovani coppie. In un momento in cui l’urbanistica esorta a non cementificare ma invita a riutilizzare l’esistente, i committenti hanno accolto e messo in pratica tale esortazione.

Il complesso di appartamenti è visibile dalla strada consolare, vicino a un vecchio casale antico di epoca latina. La struttura esterna è dinamica e molto particolare, caratterizzata visivamente dal rivestimento in mattoni facciavista e da un portico di 120 mq con travi di legno lamellare curvo. Situato in una zona panoramica, l’edificio non aveva spazi privati all’aperto come terrazzi e portici, ed è stata quindi inserita un’appendice al complesso esistente realizzata con travi di legno lamellare: un’architettura contemporanea e completamente aperta sul panorama che ha creato dei soggiorni all’aperto per ciascun mini appartamento.

Grande professionalità e maestria artigianale nella messa in opera della facciata come sottolinea l’architetto Roberto Felici dello Studio Ipotesi “U”: «In cantiere ha operato un gruppo di lavoro straordinario, il risultato ottenuto è eccellente soprattutto grazie ai professionisti che hanno contribuito con grande dedizione».

Ogni unità è composta da una camera da letto, un bagno e un soggiorno con angolo cottura; dotati di terrazza porticata, termocamino, sistema di allarme, illuminazione notturna a LED, isolamento acustico, isolamento termico, finestre a taglio termico, piazzale condominiale, posti auto, cantina e zona barbecue. I nuovi appartamenti sono stati progettati in modo funzionale e ben rifiniti, realizzati con materiali di prima qualità e, come spiega l’architetto Felici, «sono stati tutti affittati velocemente perché rispondono a una domanda reale nel territorio e si trovano in una zona panoramica molto bella, accanto a un vecchio casale in una zona che si dice fosse anche territorio di caccia di Caio Giulio Cesare».

Il ricorso all’isolamento a cappotto, abbinato a un isolamento termico del tetto, ha permesso di raggiungere la classe energetica A per l’intero edificio.

Alla realizzazione del progetto hanno collaborato oltre all’architetto Roberto Felici anche l’ingegner Aldo Tedeschi per la progettazione, e l’impresa Dierre Edilizia di Mauro Deodati per la realizzazione dei lavori. I lavori di posa delle piastrelle sono stati eseguiti da Elio Rinaldi D.I., azienda nata nel 1988 a Segni e attiva in provincia di Roma e Frosinone nella realizzazione di opere di elevato valore architettonico.

La partnership con BigMat Edil Palmeri è stata fondamentale per una ristrutturazione curata nei dettagli costruttivi ma anche dal punto di vista estetico grazie alla fornitura di materiali e prodotti di grande qualità. «Trattandosi di un edificio di oltre 30 anni, mai abitato peraltro, abbiamo dovuto risolvere alcune problematiche relative all’isolamento termico dell’edificio oltre che al consolidamento della muratura» spiega Massimo Palmieri, titolare di BigMat Edil Palmieri; per farlo sono stati utilizzati i blocchi termici rettificati BIO-PLAN di Wienerberger e il pannello di polistirene grafitato ECAP GTX da 100 mm di Edilteco per il rivestimento a cappotto di tutto l’edificio. Per l’isolamento termico e la ventilazione del tetto è stato applicato il pannello Isotec XL di Brianza Plastica, con uno spessore di 100 mm; il coppo Max di San Marco Laterizi è stato invece impiegato per la copertura. Le membrane bituminose autoadesive con isolamento termico Isobase di Index sono state utilizzate per l’isolamento termico e la copertura delle travi in lamellare curvo in facciata; collanti, intonaci e rasanti sono di Weber.

È stata prestata attenzione anche al comfort acustico con le membrane e i pannelli di Isolmant per l’isolamento della muratura verticale e dei solai, e alla scelta di tubi e accessori Redi Phonoline per la riduzione del rumore degli impianti idraulici in tutto l’edificio. Per lo scarico fumi sono state scelte canne inox, mono e doppia parete, di Landini e gli impianti di depurazione sono a firma Rototec. Altrettanta cura è stata posta nella scelta delle finiture per l’interno con i grès porcellanati Del Conca e Pastorelli per le pavimentazioni, i rivestimenti interni ed esterni alle abitazioni e per gli spazi comuni. Per le pitture esterne e interne sono stati applicati prodotti Kerakoll e in ogni appartamento è stato posto un camino interno.

ESTETICA IN FACCIATA

«La filosofia che ha guidato questo progetto è scaturita da una profonda lettura della società attuale e cosa possa essere l’architettura oggi – racconta l’architetto Roberto Felici–. Una società tremolante, insicura, senza radici solide può produrre un’architettura altrettanto “ballerina” e mobile, ma non per questo non bella e incisiva, anche intrigante e divertente. La leggerezza vince sulla forza di gravità».

Tutto il pensiero dell’architetto Felici è espresso nella facciata del complesso residenziale che, ispirata alla danza e all’architettura in movimento e in costante evoluzione, raffigura quasi il profilo di figure danzanti, ricreate con un materiale tradizionale e tipicamente rurale i mattoncini facciavista per una eccellente realizzazione di particolari inconsueti.

«La mia idea di architettura si basa sul riutilizzo e il recupero di materiali tradizionali, come la pietra o il legno, con BigMat Edil Palmieri abbiamo instaurato un rapporto collaborativo e propositivo, soprattutto nella ricerca dei materiali e delle soluzioni – racconta l’architetto Felici –. Il titolare Massimo Palmieri e il suo staff sono sempre pronti a cogliere idee innovative».

IL RUOLO DI BIGMAT

BigMat Edil Palmieri da oltre 50 anni è punto di riferimento nel settore dell’edilizia e delle ceramiche nella zona di Segni (RM). L’azienda, nata da Alfredo e Ostiana Palmieri nel 1962, è stata portata avanti dal figlio Massimo che ne ha preso le redini nel 1989. Primo Socio BigMat del Lazio, nel 2006, Edil Palmieri ha fatto dell’innovazione, della conoscenza tecnica e della soddisfazione di tutte le tipologie di clienti, dal professionista al privato, una sfida quotidiana: ciò che muove l’azienda, è l’amore per la casa. L’esperienza e la professionalità tramandate di padre in figlio hanno consentito all’attività di crescere e migliorare. Passo fondamentale è stato la ristrutturazione e l’ampliamento della sede nel 2006, con l’inaugurazione del nuovo showroom per le finiture d’interno e l’apertura a nuovi sistemi costruttivi, che spaziano dal legno lamellare ai sistemi di costruzione a secco, fino alle novità in tema di isolamento termico.

«Il progetto del complesso di mini appartamenti è frutto di una collaborazione solida e duratura con l’architetto Felici» aggiunge Massimo Palmieri. Negli anni è diventato un punto di riferimento per architetti, arredatori e aziende edilizie; nel Punto Vendita è possibile trovare un vasto assortimento di prodotti: pavimenti e rivestimenti, finiture, mobili e arredobagno, parquet, materiali edili, termici, idraulici e cartongesso. BigMat Edil Palmieri offre un servizio di progettazione e fornitura di strutture e tetti in legno lamellare.

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